Ho frequentato il corso professionalizzante con Kiracademy e sono certificata Social Media Manager dal 2023.
Perchè ho deciso di frequentare un corso per SMM? Perchè sono ormai lontani i tempi
in cui la presenza social di un’azienda, piccola o grande, di un marchio o di un prodotto poteva
essere gestita da figure professionali non specializzate, senza una
strategia dedicata, o ritenuta secondaria rispetto ad altre forme di
digital marketing.
Il social media manager è la voce ufficiale del brand
su tutte quelle piattaforme che oggi hanno un ruolo importantissimo nella vita dei
consumatori.
Come social media manager gestisco la presenza online sui social media di un’azienda, organizzazione, prodotto o personaggio pubblico. Penso e metto in atto una strategia di contenuti
all’interno di un piano marketing ideato seguendo le indicazioni del brand che sia ovviamente in linea con il branding da
un lato, ma anche con con gli obbiettivi strategici dall’altro. I miei obbiettivi sono sempre concreti e misurabili: creare
engagement, aumentare i follower delle pagine social, accrescere la
visibilità del brand, veicolare traffico al sito web, acquisire
contatti, vendere, promuovere download o streaming.
Le mie giornate più o meno passano così:
- ideare la content strategy, il piano strategico per creare e distribuire i contenuti sulle piattaforme social in base agli obiettivi.
produrre i contenuti nei molti formati usati dalle
piattaforme social: testi, microtesti, immagini, video, audio.
gestire il piano editoriale: pianifico la distribuzione dei contenuti, programmando la pubblicazione dei post sui diversi canali e monitorandoli.
community management: per mantenere il pubblico
coinvolto e attivo, rispondo con regolarità a commenti, domande e
recensioni, porto avanti conversazioni, facilito il customer care.
produrre contenuti in real time: il mondo dei
social richiede spesso di cogliere l’occasione di un trending topic, o
di reagire a un evento di attualità, creando al volo post non previsti
dal piano editoriale.
raccogliere e interpretare i dati usando strumenti specifici (software di social media analytics, Facebook Insights).
social listening, ovvero ascolto e analizzo attraverso tool dedicati cosa si dice online a proposito del brand.
social advertising: mi occupo in autonomia delle campagne di sponsorizzate, gestendo il budget e la componente creativa delle inserzioni.
tenermi informata su una moltitudine di temi: le
novità degli algoritmi e delle piattaforme social, i trending topic e
l’attualità, le tecniche e i formati più performanti.
faccio ricerca sui contenuti di terze parti, non solo
per monitorare la concorrenza, ma per mantenere vivo l’interesse del
pubblico con contenuti non autoreferenziali.
La professione del social media manager richiede un
mix di soft e hard skill, cioè di competenze tecniche morbide e solide (se proprio vogliamo usare termini italiani!) acquisite con lo studio e
l’esperienza, e attitudini personali legate all’indole e alla capacità di
relazionarsi con gli altri. In entrambi i casi si tratta di competenze trasversali, che spaziano dalla comunicazione all’analisi dei dati, dal marketing al visual design.
Scrittura: è il primo strumento del social media
manager, ogni giorno alle prese con didascalie, conversazioni con gli
utenti, copywriting per le campagne. Il tutto avviene su piattaforme
social spesso molto diverse tra loro: lo stesso contenuto potrebbe
essere veicolato con un post long form su Linkedin, un tweet di poche
righe, un carosello su Instagram, una diretta su Twitch. Richiede
un’ottima capacità di modulare il tone of voice in base al pubblico, al canale e alla situazione, restando sempre coerente al brand e agli obiettivi strategici.
Creatività: il SMM sa trovare soluzioni creative
per emergere in un ambiente saturo di informazioni e stimoli, in cui
l’attenzione del pubblico si gioca in pochi secondi.
Editing: attenzione per il dettaglio e capacità di
cogliere errori di grammatica e refusi, sia per la revisione dei propri
contenuti che per quelli creati da altri.
PED e distribuzione: sa gestire un piano editoriale (PED) social e usare i tool specifici per la programmazione e pubblicazione dei contenuti.
Marketing skills: anche quando non ha un background
di studi formali di marketing, il SMM trova un asset indiscutibile in
una buona conoscenza delle basi del marketing tradizionale e digitale.
Analisi dei dati: il SMM sa usare gli strumenti di
analisi e di social listening, sa raccogliere i dati, interpretarli e
sintetizzarli in modo chiaro nei report, per condividerli con i clienti.
Capacità di customer care: i consumatori oggi
contattano sempre più spesso i brand sui social anziché attraverso i
canali tradizionali di assistenza. Il SMM in questi casi ha un ruolo
fondamentale per stabilire una buona relazione con il cliente.
- Comunicazione visuale: la creatività del SMM non si
esaurisce con il copywriting, ma investe anche l’ambito grafico. Sa
considerare l’estetica del post nel suo insieme: dalla scelta
dell’immagine alla formattazione del testo per consentire una lettura
agevole e favorire le interazioni CTA.
Editing grafico: pur non essendo un graphic
designer, il social media manager sa usare app e software di image e
video editing, anche molto semplici. Conosce bene i formati ideali per
le diverse piattaforme social, i requisiti tecnici di immagini e video,
le loro convenzioni e l’efficacia sul pubblico. Sa fare gioco di squadra
con i graphic designer e i marketing manager per declinare la
comunicazione visiva del brand nelle modalità più adatte per i social.
Project management: sa gestire un progetto, creare una strategia e definire le tattiche per metterla in atto.
Organizzazione: la giornata tipo di un SMM è piena
di cose da fare, di stimoli e di potenziali distrazioni, perciò è
fondamentale organizzare con efficienza le attività, stabilire le
priorità e gestire i tempi.
Indole social: chi sceglie una carriera in questo
campo è incline alle relazioni interpersonali, socievole, abile a
stabilire connessioni positive con le persone in un ambiente digitale.
Flessibilità. Nel mondo dei social media le
innovazioni tecnologiche e i cambi di rotta dei grandi player digitali
si susseguono rapidamente. Sul fronte dei contenuti, i trend del momento
influiscono sulle conversazioni e quindi sulla capacità dei post di
raggiungere un pubblico ampio. Perciò occorre accettare che i piani
possono cambiare e agire di conseguenza – per esempio per adattare la
strategia ai cambiamenti degli algoritmi, o per fare spazio a post in
real time all’interno del piano editoriale
Quanto costo?
Le tariffe dipendono da tanti fattori ed è indispensabile che io conosca determinate informazioni. Ti fornirò per questo un questionario nel quale dovrai inserire le tue risposte. Partendo da quello comporrò un preventivo di spesa che ti sottoporrò e sul quale potremo ancora ragionare per dettagliarlo al meglio e quindi renderlo più vicino possibile alle tue esigenze e ai tuoi obbiettivi. Clicca qui sotto per contattarmi e ricevere il questionario.